Los ovillos de Italo Calvino
Esiste una molteplicità di pensiero e, quindi, nel modo in cui si narra.
Ciò implica il fatto che un testo possa essere parte di un altro scritto o che ci sia un intreccio di storie costituite da voci narrative distinte e prospettive opposte. È così che la lente, con la quale contempliamo la realtà, si ampia, arricchendola di sfumature.
L’ipertesto è un modo per evitare verità ultime e di cercare, invece, la complementarietà tra i diversi punti di vista, tra i diversi testi. La sua intelaiatura crea la geografia delle nostre vite e le dota di flessibilità senza lasciare che si pietrifichino in altari di imperante teoria filosofica o religiosa.
I termini intertestualità e ipertesto ci pongono in una prospettiva che annulla i confini e presenta la letteratura come un insieme di punti di vista.
Quale è il ruolo del lettore che entra nella finzione offertagli da uno scrittore? Ci si accorge, proprio osservando il suo comportamento, che il lettore reale si allontani da questo ideale, sistematico e ordinato. Ed ogni individuo, naturalmente, sceglie ed esclude a piacimento: se una lettura lo annoia o semplicemente gli suggerisce una lettura distinta, non esiterà nel porre un segnalibro e cambiare testo.
La molteplicità di letture rappresenta una frammentazione di storie. Calvino ricorda episodi in cui un lettore si muove attraverso scenari creati nei libri, ignorante della sua persona e della propria importanza.
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Testo di María Antonia García De La Torre
Traduzione di Antonio Piu